Mausoleo di Galla Placidia
Il Mausoleo di Galla Placidia risale alla prima metà del V secolo (circa dopo il 425) ed è strettamente collegato alla corte imperiale, che si trova a Ravenna dopo essersi spostata da Milano. L’edificio, di piccolissime dimensioni, è stato voluto proprio da Galla Placidia, come mausoleo funebre per accogliere le sue spoglie e quelle dei familiari (probabilmente Costante III e Onorio), e certamente risulta essere uno dei meglio conservati edifici di epoca tardo-romana e proto-bizantina. Originariamente collegato alla Basilica della Santa Croce, il minuscolo edificio presenta una pianta a croce latina, in quanto la navata è leggermente più lunga del transetto molto sporgente, è coperto da volte a botte mentre sull’incrocio si erge una cupola emisferica. Nonostante non possa essere annoverato tra le strutture bizantine, l’edificio presenta in nuce una serie di caratteristiche che poi si ritroveranno, apparendo come elementi essenziali, in tutta l’arte bizantina e ravennat
Il "non finito" è la caratteristica del genio. Come il "non luogo", il "non nome", il "non tempo", ecc... L'astuto Ulisse crea un "non nome", Nessuno, per ingannare Polifemo, e un "non luogo", il cavallo di legno, per ingannare i troiani. Queste entità frutto di processi ricorsivi sono state usate anche da Gesù e Leonardo da Vinci. Cfr. Ebook (amazon) di Ravecca Massimo: Tre uomini un volto: Gesù, Leonardo e Michelangelo.
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