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Milano paleocristiana

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Dopo l’editto di Costantino del 313, mentre Roma rimaneva in gran parte pagana, la città di Milano, nuova capitale dell’Impero romano, ammise la costruzione all’interno delle sue mura di costruzioni ecclesiastiche. Milano, nel IV secolo, così come nei secoli a venire, è caratterizzata da un’intensa attività commerciale con tutto il mondo conosciuto; a Milano arrivano prodotti da Roma, dal mondo germanico, dall’Oriente e dal Mediterraneo, il commercio porta ad un intenso scambio culturale e, di conseguenza, la città diventa una delle più importanti e eterogenee dell’Impero.   Accanto alla presenza dell’Imperatore, è importante a Milano la figura del vescovo Ambrogio che, eletto per acclamazione, si configura immediatamente come il personaggio più importante non solo per la cultura cristiana ma, in generale, per la cultura laica e per i rapporti tra Chiesa nascente e Impero, del IV secolo. All’epoca del vescovo Ambrogio risalgono le più importanti chiese della città che, a differenz

L'universalità dell'arte

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--> Pensare alla Storia dell’Arte come un elenco infinito di nomi, di collocazioni, di palazzi, chiese, ponti; come un ammasso di date, come un susseguirsi di artisti dai nomi spesso incomprensibili che fanno cose - cose che a volte riusciamo a riconoscere e che invece, molte altre volte, ci appaiono estranee e oscure - pensare alla Storia dell’Arte in questo modo, significa non pensare alla Storia dell’Arte. Perché l’arte è ciò che manifesta, senza dubbi, senza mezzi termini, senza ricorso a sotterfugi inutili, il più intimo spirito dell’uomo; forse l’arte è quella cosa che ci rende simili a Dio? Non è forse l’arte il frutto di un’azione creatrice? Ed è allora circoscrivibile in “cose”? Può essere inaridita da valori economici? Può essere evitata? Per evitare di avere contatti con l’arte dovremmo chiudere gli occhi, tapparci le orecchie, turarci il naso, evitare di mangiare, tagliarci i polpastrelli… non dovremmo guardare, né ascoltare, né odorare, né gustare, né

Roma Paleocristiana- Santa Pudenziana

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Un importante intervento di segno cristiano nella Roma del tardo IV secolo fu la trasformazione delle terme della casa di Pudente in chiesa dedicata a Santa Pudenziana, della cui decorazione rimane solo il grandioso mosaico absidale, raffigurante Cristo seduto in trono con gli Apostoli. Pur mostrando chiare affinità con formule di ascendenza ellenistica e ancora molto in uso a Roma (evidenti nella assoluta volontà di descrivere una realtà tangibile), nel mosaico absidale della chiesa di Santa Pudenziana, si impone con grande forza la volontà di realizzare un’opera a forte contenuto simbolico, sottolineante in maniera precisa il ruolo dell’abside nello spazio ecclesiastico. Essa diventa, infatti, il Paradiso, punto di arrivo di un percorso salvifico che parte dall’ingresso in chiesa (simbolicamente inteso come la figura del mondo terreno). L’opera di dimensioni monumentali pur essendo divisa in due zone (una parte inferiore dove davanti ad un porticato ad emiciclo trova posto la figur

Roma Paleocristiana- Santa Maria Maggiore

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La vacanza dell’Imperatore da Roma provoca un lento ma inesorabile decadimento del suo potere ed un conseguente accrescimento di quello del Papa che finirà col diventare il vero sovrano non solo della città ma di un sempre più largo numero di cristiani. Ciò porta ad una serie di interventi atti a rendere concreta tale ascesa del Papa e cioè la massiccia costruzione di chiese, non più nella periferia della città ma dentro le mura e a ridosso del Foro. Per volontà di papa Sisto III, 432 viene costruita sull’Esquilino, poco distante dal Colosseo, in uno spazio suburbano adibito alla costruzione di Villae, la Basilica di Santa Maria Maggiore, dedicata alla Vergine e in stretta relazione alle decisioni prese ai Concili di Efeso di Tessalonica riguardo alla natura della Madonna che, condannando le tesi eretiche del vescovo Nestorio, veniva dichiarata Theotokos (Madre di Dio) e Vergine prima, durante e dopo il parto. L’edificio appartiene al tipo ormai codificato delle basiliche a tre navate