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Gianlorenzo Bernini -Estasi di Santa Teresa

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Negli anni '45-'52, quando ormai Bernini è diventato l'artista più cercato e "corteggiato" dalla nobiltà romana, gli viene commissionata dalla famiglia Corsaro un'opera che si trova a Santa Maria della Vittoria: l'Estasi di Santa Teresa d'Avila. In quest'opera noi scorgiamo uno sconvolgimento dei canoni religiosi tradizionali. Bernini si trova di fronte al difficile compito di dover rappresentare lo stato spirituale interiore di Santa Teresa così come lei lo descrive nei suoi scritti.: uno stato interiore caratterizzato da sensazioni forti ed ambivalenti, insieme di orrore e di piacere, che coinvolgono tanto lo spirito quanto il corpo. Bernini rappresenta Santa Teresa in amplesso con Dio, colpita dal dardo del'Angelo, totalmente arresa alla potenza divina, col corpo come dissolto in un abbandono sensuale: il capo riverso all'indietro, con la bocca aperta languidamente.

Gianlorenzo Bernini - David

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David- Il David di Bernini si distanzia da quello di Michelangelo, anche se vi è una ripresa dell'ideale eroico che era proprio di Michelangelo. In quello di Michelangelo non vi è però azione: se azione c'è, è solo concentrata nella testa che si ingigantisce, nelle mani gigantesche, nei tendini tirati. Il David di Bernini è ripreso nell'atto in cui sta tirando la fionda. Si può dunque intravedere una tensione fisica, non intellettuale, ed è concentrato tanto da mordersi il labbro.Vi è inoltre uno sbilanciamento del corpo; mentre il David di Michelangelo ha una postura di tipo classico, quello di Bernini è tutto spostato e presenta un movimento di torsione ed una tensione muscolare tale da consentirci di percepire tutta la forza fisica che sprigiona , forza fisica, dunque, e non intellettuale. Si direbbe che nel David di Michelangelo cè energia potenziale, in quello di Bernini energia cinetica.

Gianlorenzo Bernini - Apollo e Dafne

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Apollo e Dafne: è il manifesto della scultura barocca.. Si trova nella Galleria Borghese di Roma. Vi si nota un impressionante virtuosismo che sembra trasformare il marmo in carne; pare quasi che il marmo diventi malleabile, piegandosi al tatto. Dafne è scolpita nell'atto di scappare inseguita da Apollo, il quale, per fermarla, la trasforma in un albero di alloro. Siamo davanti a due tipi di movimento: uno è movimento nello spazio (Dafne scappa ed Apollo la insegue), quindi mutamento di luogo; l'altro è mutamento di sostanza (Dafne, man mano che scappa, cambia la sua natura, si trasforma in albero), movimento, questo, più profondo e forte di quanto non sia il movimento nello spazio. Questa caratteristica rientra pienamente nel concetto di metamorfosi, di mutamento che è tipico della cultura barocca. L'opera, inoltre, non segue una diagonale (come Tiziano o Caravaggio), ma segue una curva, ed è sbilanciata dalla parte destra. Una scultura, questa, caratterizza