Barocco- Gianlorenzo Bernini
BAROCCO.. BERNINI
BERNINI
Bernini è il più acclamato artista della Roma del seicento. Un uomo di bell'aspetto, legato alla corte papale e all'aristocrazia romana; l'artista che forse più di tutti incarna l'ideale dell'arte barocca come teatro, movimento, gioia di vivere. Come già nel '500, anche in Bernini è molto forte la tendenza verso l'antico, in senso non prettamente cronologico, ma stilistico. L' "antico" è lo stile perfetto cui attingere, ma è comunque mediato da Michelangelo, che anche per Bernini rappresenta il punto di riferimento, e precisamente da quell'aspetto di Michelangelo che fu meno apprezzato nelle accademie, ossia l'anticlassicismmo, quello che portò l'artista a scardinare i tradizionali canoni codificati in oltre 2000 anni di storia dell'arte, e che per tale carattere di novità lo fece considerare dai suoi contemporanei come il genio creatore, il genio assoluto.
La grande fortuna di Bernini fu legata al fatto di essere molto vicino alle corti romane, sia alla corte papale, sia agli ambienti aristocratici, nonché al suo piacente aspetto fisico, che egli sapeva bene gestire. Ebbe committenze da parte di personaggi molto facoltosi ( tra cui il cardinale Borghese, i Barberini, lo stesso pontefice, ecc), il che gli diede la possibilità di usare per le sue opere i materiali più pregiati, i marmi più belli, e di costruire delle strutture gigantesche, avendo l'opportunità di operare in spazi molto ampi (a differenza di Borromini che ebbe delle committenze da ordini monastici e non dai vertici ecclesiastici, e fu pertanto costretto ad operare in spazi più limitati). In realtà, Borromini è il genio incompreso, figura artistica molto incisiva e innovativa, mentre il più acclamato e considerato negli ambienti ricchi della Roma seicentesca è Bernini
Nelle prime opere scultoree di Bernini si nota la sua grande attenzione verso l'antico (ad esempio il gruppo della Capra Amaltea databile 1615) Successivamente nasceranno le più importanti sculture del seicento: Apollo e Dafne, Enea ed Anchise, il Ratto di Proserpina, il David.
BERNINI
Bernini è il più acclamato artista della Roma del seicento. Un uomo di bell'aspetto, legato alla corte papale e all'aristocrazia romana; l'artista che forse più di tutti incarna l'ideale dell'arte barocca come teatro, movimento, gioia di vivere. Come già nel '500, anche in Bernini è molto forte la tendenza verso l'antico, in senso non prettamente cronologico, ma stilistico. L' "antico" è lo stile perfetto cui attingere, ma è comunque mediato da Michelangelo, che anche per Bernini rappresenta il punto di riferimento, e precisamente da quell'aspetto di Michelangelo che fu meno apprezzato nelle accademie, ossia l'anticlassicismmo, quello che portò l'artista a scardinare i tradizionali canoni codificati in oltre 2000 anni di storia dell'arte, e che per tale carattere di novità lo fece considerare dai suoi contemporanei come il genio creatore, il genio assoluto.
La grande fortuna di Bernini fu legata al fatto di essere molto vicino alle corti romane, sia alla corte papale, sia agli ambienti aristocratici, nonché al suo piacente aspetto fisico, che egli sapeva bene gestire. Ebbe committenze da parte di personaggi molto facoltosi ( tra cui il cardinale Borghese, i Barberini, lo stesso pontefice, ecc), il che gli diede la possibilità di usare per le sue opere i materiali più pregiati, i marmi più belli, e di costruire delle strutture gigantesche, avendo l'opportunità di operare in spazi molto ampi (a differenza di Borromini che ebbe delle committenze da ordini monastici e non dai vertici ecclesiastici, e fu pertanto costretto ad operare in spazi più limitati). In realtà, Borromini è il genio incompreso, figura artistica molto incisiva e innovativa, mentre il più acclamato e considerato negli ambienti ricchi della Roma seicentesca è Bernini
Nelle prime opere scultoree di Bernini si nota la sua grande attenzione verso l'antico (ad esempio il gruppo della Capra Amaltea databile 1615) Successivamente nasceranno le più importanti sculture del seicento: Apollo e Dafne, Enea ed Anchise, il Ratto di Proserpina, il David.
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