Michelangelo - Piazza del Campidoglio




Grande intervento urbanistico a Roma, da parte di Michelangelo, che trasformerà in maniera decisiva il volto della città, è la sistemazione della Piazza del Campidoglio che, su richiesta del Papa Paolo III, avrebbe dovuto essere messa in relazione al Vaticano. L’operazione di Michelangelo vede il capovolgimento del Palazzo capitolino che, seguendo il tradizionale orientamento del Tabularium romano, sul quale si erge, era rivolto verso il foro, dando ovviamente le spalle alla città medievale e al Vaticano. Rispondendo alle esigenze del papa, Michelangelo “gira” completamente il palazzo, costruendo una nuova facciata rivolta verso la città cristiana e san Pietro, concretizzando una comunicazione diretta tra la Roma pagana con la Roma cristiana.

Per sottolineare la direzionalità nuova e per regolarizzare uno spazio altrimenti irregolare, l’Artista sistema la piazza antistante la nuova facciata, e raggiungibile attraverso una scalinata, realizzando una forma trapezoidale con i lati convergenti verso il palazzo che, rovesciando il punto di vista, non solo avvicinano la facciata allo spettatore ma creano l’illusione di una piazza perfettamente quadrata. Per sottolineare ancora di più l’effetto illusionistico esso inoltre interviene sulla pavimentazione della piazza, ponendo al centro la statua di Marco Aurelio, e realizzando un tracciato a forma stellare irregolare che viene proposta, ma solo in maniera illusoria, come inserita in un cerchio perfettamente tangente ai lati della forma quadrangolare trapezoidale, oramai percepita come spazio perfettamente quadrato.

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