Michelangelo - David


David. La gigantesca statua nuda del David, era stata concepita per essere posta su un alto podio davanti a Palazzo Vecchio nella Piazza della Signoria di Firenze. L'opera chiarisce la posizione di Michelangelo davanti all'arte classica e la contemporanea affermazione delle proprie idee artistiche, riprendenti poetiche neoplatoniche. Sintetizzando il neoplatonismo nella lotta tra idea e azione, nel David Michelangelo sottolinea il valore del pensiero che è alla base dell'azione eroica del giovane (che ucciderà di lì a poco il gigante Golia), e lo risolve in una serie di incongruenze formali nella definizione della statua. Nonostante, infatti, ci si trovi di fronte ad una ripresa puntuale della statuaria greca di epoca policletea (nella torsione del busto e nelle proporzioni, nonché nella posizione definita dallo scultore greco nel "canone"), l'opera chiarisce la portata della critica fatta dall'artista alla riproposizione pedissequa di canoni estetici classici. Incurante, infatti, della ricerca delle proporzioni perfette, Michelangelo esalta le parti del corpo protagoniste dell'azione che David si accinge a compiere, ingigantendole in maniera spropositata e rompendo l'armonia complessiva dell'opera. La concezione dell'equilibrio e dell'armonia classica, quindi, muta completamente rispetto al prototipo greco, essendo sottoposta alla necessità di sottolineare gli effetti della volontà sulla definizione anatomica; il risultato di questa riflessione artistico-filosofica è un ingigantimento della testa (sede del pensiero, esaltato anche dallo sguardo accigliato) e delle braccia (arti che compiono l'azione di tirare la pietra che ucciderà Golia) con l'esaltazione delle vene e dei tendini delle mani.

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