La basilica di San Vitale a Ravenna
La Basilica di San Vitale fu fatta costruire dal vescovo Ecclesio, con il contributo di Giuliano l’Argentario, nel 526 e completata nel 547 dal suo successore, l'arcivescovo Massimiano quando Ravenna era già stata riconquistata dall'imperatore Giustiniano I. L'edificio, capolavoro dell’architettura ravennate combina elementi architettonici romani (la cupola intradossata e sviluppantesi in altezza, la forma dei portali, le torri) con elementi bizantini (l'abside poligonale, i capitelli, la costruzione in mattoni). Dalla forma geometrica del nucleo principale emergono altri corpi altrettanto rigorosamente definiti: il tiburio sopraelevato, ugualmente ottagonale, e l’abside, poligonale all'esterno, semicircolare all'interno e affiancata da due piccoli ambienti ( pròthesis e diacònicon ). Si accede all'interno attraverso due porte: l'una in asse, l'altra, invece, obliqua rispetto all'abside. Di conseguenza anche il nartece, detto àrdica, invec