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Visualizzazione dei post da novembre, 2019

I templi e gli ordini architettonici

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I templi I templi sono gli esempi massimi dell’architettura del mondo ellenico e, in un certo senso, continuano a essere le strutture architettoniche più perfette mai concepite dall’uomo. Ma al di là di questa premessa, essi sono edifici di estrema semplicità, formati, essenzialmente, da due ambienti rettangolari comunicanti: una cella o NAOS - che ospita il simulacro della divinità e pertanto è fruibile solo dai sacerdoti - comunicante con il vestibolo che la precede, dove (almeno per i templi del periodo arcaico), rimane il popolo, detto PRONAO. Data la sua importanza, l’edificio è rialzato rispetto al piano di calpestio, e si erge su un basamento chiamato “STILOBATE”, raggiungibile superando i 3 gradini del cosiddetto “CREPIDOMA”. Per poter avere una chiara conoscenza delle tipologie architettoniche dei templi è necessaria una attenta classificazione di essi in base almeno a 3 parametri: 1-             il rapporto tra le colonne e gli spazi del Naos e del Pronao

La civiltà cretese

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L'isola di Creta si trova lungo un percorso che attraversa tutto il Mediterraneo, dal Medio Oriente, verso l'Occidente (Sicilia, Spagna, Stretto di Gibilterra), e, contemporaneamente in una posizione mediana tra la Penisola balcanica e le coste settentrionali dell’Africa (l’Egitto). Questa situazione geografica, fa sì che l'isola di Creta, fosse un punto di riferimento importantissimo, diventando una sorta di pilone di un immaginario ponte che permette uno scambio certamente economico ma anche un incontro di tipo culturale tra il Medio Oriente e l’estremo occidente del Mediterraneo. La posizione strategica dell’Isola permetteva, quindi, oltre ad una ricchezza economica impareggiabile anche un concreto incontro tra culture differenti tra loro: quella di origine balcanica, quella egiziana e un'altra formata da un coacervo di realtà mesopotamiche e medio orientali come i Sumeri, gli Assiri, i Babilonesi, i Persiani, gli Ittiti ecc. Appare chiaro, a questo punto, c

La civiltà micenea

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A differenza della cultura artistica minoica che, grazie alla perfetta sintesi che si operava sull’isola di Creta tra le culture di origine balcanica, africana, egizia e medio orientale, è la più bella e raffinata del secondo millennio, specchio, inoltre di una civiltà aperta all’incontro con le popolazioni straniere e quindi non avvezza all’uso delle armi, la civiltà che nasce  prima del 1600 a.C. e arriva fino a circa il 1000 a.C. nel cuore del Peloponneso, nell’Argolide, appare schiva, distante e diffidente, e ciò si ripercuote nella produzione artistica e architettonica.  La regione dell'Argolide è stata cantata e raccontata in diversi testi storico-mitici, (dai poemi omerici alle tragedie di Eschilo, fino alle fonti hittite), e pertanto i dati documentari sulla civiltà micenea sono superiori a quelli che si posseggono circa la cultura cretese. Certamente alla formazione di una cultura diversa da quella cre