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La basilica di San Vitale a Ravenna

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La Basilica di San Vitale fu fatta costruire dal vescovo Ecclesio, con il contributo di Giuliano l’Argentario, nel 526 e completata nel 547 dal suo successore, l'arcivescovo Massimiano quando Ravenna era già stata riconquistata dall'imperatore Giustiniano I. L'edificio, capolavoro dell’architettura ravennate combina elementi architettonici romani (la cupola intradossata e sviluppantesi in altezza, la forma dei portali, le torri) con elementi bizantini (l'abside poligonale, i capitelli, la costruzione in mattoni).  Dalla forma geometrica del nucleo principale emergono altri corpi altrettanto rigorosamente definiti: il tiburio sopraelevato, ugualmente ottagonale, e l’abside, poligonale all'esterno, semicircolare all'interno e affiancata da due piccoli ambienti ( pròthesis   e  diacònicon ). Si accede all'interno attraverso due porte: l'una in asse, l'altra, invece, obliqua rispetto all'abside. Di conseguenza anche il nartece, detto àrdica, invec

Battistero degli Ortodossi

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Il Battistero Neoniano, o degli Ortodossi, a Ravenna (commissionato dal Vescovo Neone nel 450-475), rappresenta il più importante monumento sacro in cui il senso dell’edificio è accompagnato da una decorazione intensa ed estremamente complessa. L’edificio ha una pianta ottagonale, è realizzato in opus latericium e presenta un alleggerimento della superficie muraria nell’immediato sottotetto, tramite sottili archetti pensili. Così come già notato nel Mausoleo di Galla Placidia, anche il Battistero mostra un’incongruenza tra interno ed esterno; mentre, infatti, all’esterno l’involucro murario appare compatto e la forma è perfettamente prismatica, all’intero i muri sono completamente rivestiti di mosaici e l’ambiente è coperto con una cupola emisferica, invisibile all’esterno.   Questa incongruenza si spiega analizzando il valore simbolico dell’edificio, il battistero, infatti è il luogo dove l’essere animato “uomo”, diventa “figlio di Dio” tramite il Sacramento del Battesimo, dive

Mausoleo di Galla Placidia

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Il Mausoleo di Galla Placidia risale alla prima metà del V secolo (circa dopo il 425) ed è strettamente collegato alla corte imperiale, che si trova a Ravenna dopo essersi spostata da Milano.   L’edificio, di piccolissime dimensioni, è stato voluto proprio da Galla Placidia, come mausoleo funebre per accogliere le sue spoglie e quelle dei familiari (probabilmente Costante III e Onorio), e certamente risulta essere uno dei meglio conservati edifici di epoca tardo-romana e proto-bizantina.   Originariamente collegato alla Basilica della Santa Croce, il minuscolo edificio presenta una pianta a croce latina, in quanto la navata è leggermente più lunga del transetto molto sporgente, è coperto da volte a botte mentre sull’incrocio si erge una cupola emisferica.   Nonostante non possa essere annoverato tra le strutture bizantine, l’edificio presenta in nuce una serie di caratteristiche che poi si ritroveranno, apparendo come elementi essenziali, in tutta l’arte bizantina e ravennat

Milano paleocristiana

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Dopo l’editto di Costantino del 313, mentre Roma rimaneva in gran parte pagana, la città di Milano, nuova capitale dell’Impero romano, ammise la costruzione all’interno delle sue mura di costruzioni ecclesiastiche. Milano, nel IV secolo, così come nei secoli a venire, è caratterizzata da un’intensa attività commerciale con tutto il mondo conosciuto; a Milano arrivano prodotti da Roma, dal mondo germanico, dall’Oriente e dal Mediterraneo, il commercio porta ad un intenso scambio culturale e, di conseguenza, la città diventa una delle più importanti e eterogenee dell’Impero.   Accanto alla presenza dell’Imperatore, è importante a Milano la figura del vescovo Ambrogio che, eletto per acclamazione, si configura immediatamente come il personaggio più importante non solo per la cultura cristiana ma, in generale, per la cultura laica e per i rapporti tra Chiesa nascente e Impero, del IV secolo. All’epoca del vescovo Ambrogio risalgono le più importanti chiese della città che, a differenz

I templi e gli ordini architettonici

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I templi I templi sono gli esempi massimi dell’architettura del mondo ellenico e, in un certo senso, continuano a essere le strutture architettoniche più perfette mai concepite dall’uomo. Ma al di là di questa premessa, essi sono edifici di estrema semplicità, formati, essenzialmente, da due ambienti rettangolari comunicanti: una cella o NAOS - che ospita il simulacro della divinità e pertanto è fruibile solo dai sacerdoti - comunicante con il vestibolo che la precede, dove (almeno per i templi del periodo arcaico), rimane il popolo, detto PRONAO. Data la sua importanza, l’edificio è rialzato rispetto al piano di calpestio, e si erge su un basamento chiamato “STILOBATE”, raggiungibile superando i 3 gradini del cosiddetto “CREPIDOMA”. Per poter avere una chiara conoscenza delle tipologie architettoniche dei templi è necessaria una attenta classificazione di essi in base almeno a 3 parametri: 1-             il rapporto tra le colonne e gli spazi del Naos e del Pronao